SIGNOR DUCA DI MONTOA

ET DI MONFERATO &c.

Gravissimo dolore io ricevi Sereniss. Sig. non essendomi trovato in Corregio quando all’Altezza V. piacque di honorar questa Città con la sua preferenza, perché con quell’occasione, potevo pur una volta effettuare quello che già buon tempo fa, ardentemente ho desiderato, ch’è di scoprirmele per quel devoto Servitore ch’io li sono sempre stato da che hebbi alcuna cognitione della magnamimità dell’animo di lei, & delle Heroiche virtù delle quali ella è così riccamente adornata. Ma essendomi poi riferto la singolar gratia fattami da V.A. d’udir benignamente, & con qualche diletto parte della mia Musica, come ella si contentò di darne segno co’l commettere che glieve fosse inviato, ha non solo temprato il mio dolore, ma portomi questa occasione di offerirlemi Servitore devotissimo col pensiero che in me è nato di dedicarle questi miei Madrigali; disegual dono in vero alla grandezza di lei: Ma si come ardirano col Serenissimo nome di V.A. in fronte, comparire nel teatro del mondo: Così con la scorta della sincerissima mia devotione, spero saranno fatti degni d’essere accerttati tanto prontamente quanto benignamente furono uditi. Con che humilissimamente inchinandomi, bacio a V.A. le mani, e prego il Signor Iddio, che li dia quel colmo di grandezza, & di felicità, ch’ella stessa desidera.

Di Corregigio il 20. Novemb 1589.

Di V.A. Sereniss.

Devotiss. Servitore

Horatio Vecchi