ET PATRON MIO

IL SIGNOR DUCA DI FERRARA

Se tutte le cose Serenissimo Prencipe desiderano d’unirsi, quanto più possono alla causa loro, è ben ragione che io consacri a Vostra Altezza questi Madrigali come a quella che n’è stata la principal cagione, così per havermi raccolto nella sua Corte nella quale sono huomini famosi & Illustri in questa scienza e nell’altre, come per havermi favorito in farne cantare la maggior parte di essi, & gratiosamente udirli; La onde ho preso ardire di porli in luce, Ben è vero ch’io non attribuisco tanto al mio artifitio quanto alla soavità della voce di quelle Illustre Signore che li cantarno, le quali con la maravigliosa dispositione, & col nuovo non più inteso modo di passaggi & accenti, che accrescano assai più facilmente il diletto di questa Musica ch’io non posso la fama di tanto loro eccellenza, E perché io non so con altri segni di gratitudine manifestare l’obligo infinito ilquali ho a Vostra Altezza per li favori che da lei ricevo, la priego ch’accetti questo picciolo testimonio della mia servitù con quella benignità & grandezza d’animo che nell’altre sue attioni è solità dimostrare. Con che da N.S. gli desidero ogni felicità. Di Ferrara il dì 15. di Settembre 1584.

Di. V. A. Serenissima

Humilissimo Servitore

Paol Virchi.